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1. Life Electric: luce, vento e acqua in un’opera d’arte
Monumento in onore di Alessandro Volta, Life Electric è un’opera contemporanea firmata dall’archistar Daniel Libeskind. È pulita, semplice e lineare. L’opera, ispirata alla tensione elettrica tra due poli di una batteria, fonde gli elementi energetici e scientifici con quelli naturali: luce, vento e acqua. L’opera si trova al centro del primo bacino del Lago di Como al termine di un camminamento pedonale.
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2. Funicolare Como-Brunate: passando per il cannone di Mezzogiorno
Sul lungolago di Como ci si imbatte nella Funicolare di Como-Brunate costruita nel 1894. A bordo della Funicolare in pochissimi minuti si raggiunge la cima di Brunate a 720 metri di altezza. Un viaggio tranquillo con una splendida vista. A metà tracciato, sul pianerottolo della cantoniera costruita a fianco dello scambio, vi è il cannone di Mezzogiorno: installato nel 1912, in servizio fino agli anni Settanta del XX secolo e riattivato nel 1990, tutti i giorni a mezzogiorno spara un colpo a salve.
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3. Chilometro della Conoscenza: un percorso pedonale tra natura e arte
Un tragitto pedonale, conosciuto con il nome di Chilometro della Conoscenza (KM_C) unisce tre splendide ville comasche: Villa Olmo, Villa del Grumello e Villa Sucota. Il percorso naturalistico riunisce 17 ettari di parchi secolari di rara bellezza e pregio paesaggistico. La suggestione di attraversare i sentieri nei parchi punteggiati da serre, cappelle, limonaie, opere d’arte e rarità botaniche non ha eguali.
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4. Duomo: 400 anni di lavoro per la sua realizzazione
Giunti a Como è impossibile non vedere il Duomo, noto anche come Cattedrale di Santa Maria Assunta. Questa chiesa è connotata da uno stile molto particolare, frutto della fusione dello stile gotico con quello rinascimentale. Quasi 400 anni furono impiegati dalle maestranze comasche per la realizzazione dell’edificio, avviata nel 1396. Ancora oggi la facciata del Duomo di Como è uno dei più alti esempi di tardo gotico dell’Italia Settentrionale.
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5. Broletto: una "macchina del tempo" medioevale
Il Palazzo del Broletto risale al Duecento. È infatti una testimonianza di epoca medievale, con successive aggiunte gotiche. Il Broletto è stata la sede delle istituzioni comunali a partire dal XIII secolo. La facciata dell’edificio è una vera e propria “macchina del tempo”, capace di annullare ciò che vi circonda, catapultandovi direttamente nella Como del periodo gotico-romano.
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6. Basilica di San Fedele: la chiesa dei grifoni
Risalente al 1120 circa, la Basilica di San Fedele si presenta in stile romanico e non solo, la facciata ad esempio è stata rifatta ex novo nel 1914 in stile neoromanico. La basilica è situata nel luogo in cui precedentemente vi era una chiesa paleocristiana risalente al VII secolo dedicata a Santa Eufemia. Un particolare mirabile della chiesa attuale è costituito dal coro che, ispirato alla Cappella Palatina di Acquisgrana, presenta figure zoomorfe, mostri e grifoni realizzati come importante decorazione scultorea dai Magistri Cumacini.
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7. Basilica di Sant’Abbondio: un Monastero/Università
Per completare il “tour delle chiese” sicuramente merita una visita anche la Basilica di Sant’Abbondio. Situata in via Regina Teodolinda, è una chiesa romanica che sorge a fianco di un monastero che, dopo essere stato restaurato, ospita la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi dell’Insubria. La Basilica di Sant’Abbondio fu edificata dal terzo vescovo di Como, Sant’Amanzio, tra il 420 e il 448.
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8. Casa del fascio: modernità sorprendente
Giuseppe Terragni nel 1932 progettò la Casa del Fascio, edificio considerato il capolavoro assoluto del razionalismo italiano e massima espressione del razionalismo comasco. All’epoca della sua costruzione la modernità che caratterizzava l’edificio era davvero sorprendente, e oggi è ancora oggetto di meraviglia per le scelte dei materiali e l’estrema pulizia nelle linee. Molti studiosi e appassionati di architettura di tutto vengono a Como per studiare la Casa del Fascio.
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9. Porta Torre e le mura: l’ingresso e la difesa medievale
Passeggiando per il centro storico cittadino di Como si noterà come tre lati del centro siano circondati da mura. Per il 70% del perimetro originario le mura sono ben conservate e permettono di assaporare il periodo medievale dal quale derivano. La testimonianza più visibile della cinta murarie di età medievale è Porta Torre, edificata nel 1192. Si erge al lato sud della città murata, è alta 40 metri ed era utilizzata come ingresso alla città per chi proveniva da Milano.
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10. Villa Olmo: una residenza estiva di lusso
A Como non si respira solo aria medievale, bensì esiste anche una sublime testimonianza neoclassica che vede come protagonista Villa Olmo. La splendida villa ad opera di Simone Cantoni fu progettata e costruita tra il 1782 e il 1789. Il committente, il Marchese Innocenzo Odescalchi, desiderava una residenza estiva per passare il tempo con la sua famiglia in posizione privilegiata di fronte al Lago di Como. La villa sobria ed elegante ha ospitato negli anni numerosi personaggi storici celebri, come Napoleone Bonaparte, Giuseppe Garibaldi e Ugo Foscolo.
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11. Museo archeologico Paolo Giovio: il primo antenato del museo moderno
Il meraviglioso palazzo signorile dalle ricche stanze affrescate, una volta residenza cittadina dei conti Giovio, traccia la primissima storia di Como: dalla preistoria all’età romana. Completano l’esposizione un ricco lapidario e la sezione dedicata al collezionismo dell’Ottocento, tra cui la raccolta egizia.
Il museo è oggi dedicato al comasco Paolo Giovio, che nel Cinquecento fu il primo che incominciò a raccogliere presso la sua residenza estiva i ritratti di uomini illustri e altri reperti, circondandosi di opere a lui care. Nasce così l’idea di museo così come lo concepiamo anche noi oggi.

12. Monumento ai caduti: tributo agli eroi
Nei primi anni Trenta dopo una serie di progetti non ritenuti idonei, fu realizzato il Monumento ai Caduti comaschi del primo conflitto mondiale. Nella trasformazione architettonica del disegno furono coinvolti prima Enrico Prampolini, poi Attilio Terragni, e a realizzazione avanzata anche Giuseppe Terragni. Alto 30 metri e realizzato in pietra, il monumento riporta sulla facciata verso il lago la frase “Stanotte si dorme a Trieste o in paradiso con gli eroi” mentre sulla facciata verso la strada la frase “La città esalta con le pietre del Carso la gloria dei suoi figli. 1915-1918”.
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13. Tempio Voltiano: strumenti e documenti dello scienziato
Un altro monumento dedicato all’inventore della pila elettrica è il Tempio Voltiano. Edificato nel 1927 in occasione del primo centenario della morte di Alessandro Volta, fu costruito con l’intento di celebrare il grande scienziato e valorizzarne gli studi. Organizzato su due piani, il tempio raccoglie originali e ricostruzioni degli strumenti scientifici di Volta insieme a documenti e materiali riguardanti la sua vita.
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