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Una giornata a Monza tra i 10 tesori della città

Monza è famosa in tutto il mondo in quanto tappa italiana del Gran Premio di Formula 1, ma la città è protagonista di una lunga storia che parte dall’epoca romana quando Modicia (così era chiamata Monza) divenne il centro più importante del territorio. La sua fortuna inizia però in epoca longobarda quando Teodorico e la regina Teodolinda vi stabiliscono la propria corte. Con la nascita del Comune, dal XII secolo, fiorisce l’artigianato soprattutto legato alla tessitura e alla lavorazione dei pannilana. L’ultima fase di prestigio della città è legata alla Villa Reale che porterà le teste coronate di mezza Europa in visita alla città. Ancora oggi la città custodisce tesori artistici e opere architettoniche di grande valore come vi presentiamo in questo articolo.

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    1. Duomo: edificato dove si posò una colomba

    Il Duomo è il monumento cittadino di maggior rilievo della città di Monza, ed è dedicato a San Giovanni Battista. La sua storia curiosa lo lega alla regina Teodolinda, principessa longobarda che secondo la leggenda fondò una cappella nel luogo dove si posò una colomba mandata dal Signore. Sui resti di questo santuario nel 1200 fu edificato un nuovo tempio dal quale prese forma il Duomo. L’elemento più caratteristico della facciata della cattedrale è la decorazione con marmo bicolore bianco e verdastro con motivi orizzontali.

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    2. Museo e Tesoro del Duomo di Monza: la Corona Ferrea sulla testa di re e imperatori

    Le sale del Museo del Duomo di Monza ripercorrono gli eventi principali della cattedrale e della città dal Medioevo fino alla dominazione asburgica. Il percorso inizia proprio dal Duomo, e precisamente dalla cappella, nella quale è custodito il vanto della città: la Corona Ferrea. Chiamata così perché conterrebbe uno dei chiodi usati per crocifiggere Gesù Cristo, la corona fu utilizzata per incoronare imperatori e re, da Federico Barbarossa a Napoleone Bonaparte.

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    3. Arengario: luogo di mercato e assemblee comunali

    L’arengario fu costruito nel Duecento come palazzo comunale, ed è un tipico esempio di architettura civile. Presenta un portico terreno nel quale al tempo si svolgeva il mercato e un salone al primo piano che veniva utilizzato per le assemblee comunali. Sulla facciata meridionale si staglia il balcone a loggia da cui si arringava il popolo, mentre dalla parte opposta venne eretta una torre a cuspide. Oggi il palazzo dell’Arengario è sede di iniziative di carattere culturale.

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    4. Cappella Espiatoria: il memoriale del regicidio

    Nei pressi della Villa Reale, nel punto esatto in cui l’anarchico Gaetano Bresci nel 1900 assassinò Umberto I, Re Vittorio Emanuele III fece costruire la Cappella Espiatoria come memoriale per l’assassinio del padre. Nei giorni in cui la cappella è aperta al pubblico si può accedere alla sottostante cripta, ma è nella notte del 29 luglio che raggiunge la sua massima spettacolarità quando le croci in alabastro alte 12 metri si accendono di una luce dorata.

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    5. Villa Reale: dagli Asburgo ai Savoia

    La Villa Reale di Monza fu costruita tra il 1777 e il 1780 per volere dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria come residenza estiva per il figlio Ferdinando d’Asburgo. Il progetto fu affidato al regio architetto Piermarini che in soli tre anni costruì questo meraviglioso edificio che unisce la sobria tradizione lombarda con la grandiosità della Reggia di Caserta di cui lui stesso partecipò alla realizzazione. Dopo aver ospitato anche i reali di Casa Savoia oggi la Reggia di Monza è uno degli edifici più famosi della città.

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    6. Giardini della Villa Reale: il fascino della natura e dell'archittetura

    Giuseppe Piermarini insieme alla Villa Reale progettò i Giardini fondendo diversi stili paesaggistici. Il famoso architetto si ispirò dapprima alla moda francese, impostando i giardini secondo un disegno geometrico e regolare, per poi optare per l’innovativo stile inglese. Oltre a regalare scorci ineguagliabili ai visitatori, i Giardini della Villa Reale di Monza ospitando diverse specie animali e vegetali oltre a curiose costruzioni architettoniche.

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    7. Parco di Monza: il parco circondato da mura più grande d’Europa

    Voluto da Eugenio di Beauharnais, figliastro di Napoleone e vicerè del Regno d’Italia, come complemento alla Villa Reale, il Parco di Monza è oggi uno tra i maggiori parchi storici europei: il quarto recintato più grande d’Europa e il maggiore circondato da mura. Ville aristocratiche, antiche cascine, fattorie e mulini lungo il Lambro sono inseriti in un contesto di grande bellezza naturalistica con prati, boschi e rogge che permettono di osservare un piccolo concentrato di quella che era la Brianza ottocentesca.

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    8. Musei Civici di Monza: le opere degli artisti monzesi

    Nel 1923 fu donata al Comune di Monza un’importante collezione d’arte, dipinti, stampe e ceramiche databili tra il XVI e il XIX secolo, e così nel 1935 fu aperta una Pinacoteca nella Villa Reale di Monza. Questa sede fu chiusa nel 1984 e 30 anni dopo i Musei Civici Monzesi riaprirono al pubblico, questa volta ospitati nel complesso medievale della Casa degli Umiliati. Il visitatore può osservare dipinti e sculture degli artisti monzesi della seconda metà del 1800 e disegni e grafiche del 1900.

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    9. Piazza Trento e Trieste: luogo di incontro e memoria

    Il nome originario della piazza monzese era “pratum magnum”, definizione utilizzata in epoca romana per indicare il grande spazio dove il popolo si riuniva per gestire gli affari. E ancora oggi dunque la tradizione continua: il giovedì mattina Piazza Trento e Trieste ospita il mercato, e nei weekend hanno luogo i mercatini. Al centro della piazza si erge un monumento in bronzo che rappresenta l’ondata d’assalto guidata dalla Vittoria Alata. Dedicato inizialmente ai caduti monzesi della Prima Guerra Mondiale successivamente fu esteso ai caduti di tutte le guerre.

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    10. Ponte dei Leoni sul fiume Lambro

    Lo storico ponte sul fiume Lambro, il Ponte dei Leoni, sorge in corrispondenza del più vecchio Ponte d’Arena di epoca romana. Il ponte, costruito nel 1842, presenta una struttura a tre arcate con spalle in granito. Ai quattro angoli sono posti quattro leoni in marmo di Carrara, opera dello scultore milanese Antonio Tantardini. Dal ponte si aprono due passaggi pedonali che costeggiano il corso del fiume Lambro, conducendo alle zone un tempo occupate da mulini per la macinatura del grano, rogge e lavatoi.

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