
1. Cenacolo di Santa Maria delle Grazie
Non sappiamo quanto Leonardo fosse soddisfatto del suo dipinto nel refettorio di Santa Maria ma sappiamo che qui commise un grosso errore. Con la scelta di utilizzare la tecnica “a tempera”, invece di quella “a fresco”, Leonardo poté dare libero svolgo alla sua creatività, ma il dipinto si rivelò molto fragile e facilmente attaccabile dalla condizioni atmosferiche. Tuttavia, la carica espressiva di quest’opera impressionò i contemporanei e continua a emozionare migliaia di visitatori che ogni anno giungono qui da ogni parte del mondo. E proprio per questo, l’affresco dell’Ultima Cena è sicuramente, assieme alla Gioconda, l’opera pittorica più famosa del genio toscano.
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2. Castello Sforzesco
Monumento simbolo del potere politico a Milano, il Castello Sforzesco fu una delle opere civili più grandi alle quali lavorò Leonardo. La creazione più famosa del genio toscano è il grande affresco sulla volta della sala “delle Asse”. Qui il sommo artista affrescò un finto pergolato, formato dai rami fioriti di sedici alberi i cui rami intrecciati formano l’emblema vinciano del nodo che forma un cerchio che inscrive una doppia croce. Leonardo studiò anche un’altissima torre-osservatorio al centro della facciata verso la città e singolari tempietti a cupola per le torri angolari, di cui restano suggestivi schizzi. All’interno del Castello Sforzesco è conservata anche un’altra importante opera di Leonardo, in genere non visibile al pubblico: il Codice Trivulziano, nella Biblioteca Trivulziana, che tratta specialmente di architettura militare e religiosa.
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3. Biblioteca Ambrosiana
La Biblioteca Ambrosiana è una delle prime biblioteche pubbliche del mondo e conserva da secoli il preziosissimo patrimonio librario del Cardinal Federico Borromeo che comprende migliaia di volumi manoscritti, tra i quali il celeberrimo Codice Atlantico di Leonardo da Vinci che approdò in Ambrosiana pochi anni dopo la morte di Federico. Il Codice è la più vasta raccolta al mondo di disegni e scritti autografi di Leonardo da Vinci composta da 1119 fogli che spaziano tra i temi più disparati: da schizzi e disegni preparatori per opere pittoriche a ricerche di matematica, astronomia e ottica, da meditazioni filosofiche a favole e ricette gastronomiche, fino a curiosi e avveniristici progetti di marchingegni come pompe idrauliche, paracadute e macchine da guerra. Scopri di più.
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4. Museo Nazionale della Scienza e delle Tecnica
Il più grande museo della scienza e della tecnologia in Italia e uno dei più importanti in Europa non poteva che essere dedicato a Leonardo da Vinci. Tra i fiori all’occhiello di questa importante istituzione milanese vi è anche la più grande collezione al mondo di modelli di macchine realizzati a partire da disegni di Leonardo.
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5. Ecomuseo Adda di Leonardo
Fuori dalla città di Milano, il luogo maggiormente frequentato da Leonardo durante la sua permanenza lombarda è sicuramente il fiume Adda in particolare il tratto da Paderno a Trezzo che ispirò alcuni degli sfondi di molte sue opere tra cui “La Vergine delle Rocce”. Ma in questa zona il Maestro progettò anche ingegnose opere idrauliche come chiuse, conche e canali, e – si suppone – un traghetto a trazione manuale capace di sfruttare le correnti, ancora in servizio tra Imbersago e Villa d’Adda. Non v’è certezza che fu proprio Leonardo a costruire il primo esemplare di questo traghetto ma è certo che disegnò un traghetto uguale in tutto e per tutto a quello esistente tuttora ad Imbersago. Questa zona, a cavallo tra le province di Milano, Lecco e Bergamo, è ora parte dell’Ecomuseo dedicato proprio a Leonardo per conservare e promuovere le bellezze naturali e i beni culturali di questo territorio.
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6. Villa Medici del Vascello
Questa villa è una delle più interessanti residenze extraurbane del territorio cremonese, ma qui Leonardo non vi giunse mai. Perché allora citarla in questo elenco? Perché fu la dimora di Cecilia Gallerani, la celebre Dama con l’ermellino ritratta dal pittore toscano tra il 1488 e il 1490. Cecilia era amante di Ludovico il Moro e moglie del Conte di San Giovanni in Croce Ludovico Carminati e a lei si devono molte delle modifiche che abbellirono e impreziosirono questa residenza. Abitata fino alla Seconda Guerra Mondiale, dopo decenni di incuria la villa cadde in uno stato di abbandono ma fu riportata in vita da un lungo restauro e aperta al pubblico nel 2014.
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7. Cascate dell’Acquafraggia
Sul finire del Quattrocento Leonardo da Vinci si trovò di passaggio da Chiavenna e rimase colpito da un impressionante paesaggio naturale: le cascate create dal fiume Acquafraggia, appena fuori l’abitato di Piuro. Il genio toscano trascrisse le sue considerazione nel Codice Atlantico dove annotò che “su per detto fiume si trova chadute di acqua di 400 braccia le quali fanno belvedere”. E’ proprio da questa particolarità che il torrente prende il suo nome che deriva dal latino “acqua fracta“, per indicare che il suo corso è continuamente interrotto da cascate.
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