I Piani Resinelli sono un luogo affascinante e meta turistica da sempre molto in voga per le gite domenicali. Non solo perché si trova ai piedi delle Grigne ma anche perché raccoglie racconti, memorie e leggende. Alla fine del 2020 una giovane coppia, Sofia e Simone, hanno deciso di mettere le proprie competenze a servizio del territorio che hanno scelto come casa facendo nascere Resinelli Tourism Lab. Si tratta di un laboratorio di progettazione culturale in grado di favorire lo sviluppo di un’offerta turistica sostenibile ma anche aumentare le possibilità e i servizi per la comunità che qui vive.
Nell’ambito del progetto Sentinelle, che dà voce a chi valorizza il territorio della Lombardia, abbiamo intervistato Sofia, co-founder di Resinelli Tourism Lab, che ci ha racconto com’è nato e quali sono le attività e gli obiettivi del progetto.
Come è nato Resinelli Tourism Lab?
L’idea è nata da me e mio marito Simone, lui agronomo di professione nato e cresciuto in questo territorio e io, drammaturga di narrazione territoriale, arrivata qui solo qualche anno fa. Io e Simone eravamo felici di poter vivere qui nella nostra casa del cuore, ma un giorno ci siamo detti “Perché dover sempre scendere per lavorare? Sarebbe bello mettere a frutto le nostre competenze per far nascere qualcosa qui”. Ecco che è nato Resinelli Tourism Lab.
Perché avete scelto l’ambito turistico?
Sotto molti aspetti, il turismo ai Resinelli è più un problema che una risorsa. Questa è una zona da sempre molto turistica, e lo è ancora di più da quando è stata inaugurata qualche anno fa la passerella panoramica in ferro. I flussi turistici ad oggi sono smisurati e mal gestiti: una sola strada per salire e scendere, chilometri di auto in coda e parcheggi insufficienti nei fine settimana ed agosto e dall’altra parte flussi minimi per il resto dell’anno. Noi volevamo occuparci di turismo per far sì che potesse diventare una vera risorsa per il territorio e un volano per uno sviluppo economico equilibrato per chi qui vive.
Nel concreto, cosa fa Resinelli Tourism Lab per i turisti?
In prima battuta offriamo servizi turistici prima totalmente (o quasi) inesistenti. Ad esempio abbiamo aperto un ufficio turistico per valorizzare il territorio e la sua storia e offriamo esperienze di turismo lento, per raccontare e far conoscere a chi viene da fuori cosa sono i Piani Resinelli, cosa sono stati e cosa potranno essere. La Grigna è infatti una montagna del cuore di tanti e per tanti, ma in molti non sanno ad esempio che è anche un luogo con una storia alpinistica: alcuni tra i più grandi alpinisti italiani e non, sono passati di qua. Resinelli Torusim Lab cerca di recuperare la narrazione sepolta di questo luogo.
Vi occupate anche della comunità interna?
Certo, cerchiamo di prendercene cura il più possibile. Facendo conoscere la zona attraverso i servizi turistici che vi citavo, rafforziamo l’identità di chi vive in questo luogo. Il nostro sogno è quello di portare la gente a vivere e lavorare proprio qui, aprendo la propria attività. Nell’ufficio turistico infatti, oltre alla presenza di uno spazio di co-working gratuito e aperto a tutti, abbiamo installato uno sportello gratuito di sostegno alle giovani imprese.
Qualcuno è riuscito ad aprire la propria attività?
Sì e siamo molto felici di questo. Un ragazzo di vent’anni ha aperto un ristorante e una coppia ha aperto una parafarmacia. Un’altra coppia di ragazzi nati e vissuti ai Resinelli che hanno sempre allevato api hanno comprato lo scorso anno un magazzino in cui fare la smielatura e aprire un punto vendita.
Giovani che traggono benefici dal territorio e territorio che trae benefici dai giovani. Possiamo dirlo?
Assolutamente sì. In questo senso cito anche altri ragazzi di venticinque anni che lavorano come guide di mountain bike ma non solo. Loro si occupano di pulizia, ripristino e mappatura dei sentieri. Un lavoro fondamentale per rendere fruibile il territorio, ma che ha aiutato anche noi di Resinelli Tourism Lab.
Tornando al turismo. Mi puoi fare qualche esempio di attività che avete svolto?
L’estate scorsa abbiamo organizzato una serie di rassegne ed eventi, soprattutto festival culturali di musica e teatro. Ci siamo dedicati anche a momenti di autoformazione territoriale: abbiamo invitato alcuni esperti per fare un aperitivo in quota. L’imprenditore o start-upper invitato veniva e il pubblico che partecipava all’iniziativa sapeva che lo avrebbe incontrato ma non sapeva il luogo preciso. Così li portavamo nei luoghi più sconosciuti dei Resinelli, quei posti che solo i resinelliani conoscono e che regalano sentieri e scorci super panoramici. In questo modo facevamo conoscere il territorio e favorivamo un tipo di esperienza culturale e formativa prima assente.
Abbiamo inoltre lavorato molto con i gruppi e le scuole, unendo alla passeggiata o al trekking momenti di conoscenza interpellando i giovani imprenditori del luogo: racconti e spiegazioni dei ragazzi che fanno il miele, laboratori sulle erbe e letture che narrano gli aspetti del territorio.
Fate tutto questo da soli?
In tutto quello che facciamo cerchiamo il più possibile di non essere soli, ma di coinvolgere centri di ricerca, università e realtà esterne con cui fare rete. Il nostro è un movimento collettivo perché come qui ai Resinelli, anche in altre aree interne e in altre montagne si sta accendendo la scintilla della progettazione culturale e turistica per far vivere un luogo non solo nei mesi estivi ma tutto l’anno e usare il turismo come leva per potare servizi moderni ed efficienti anche a chi abita in montagna.
Per maggiori informazioni su Resinelli Tourism Lab consulta il sito ufficiale.
Diventa socio