Mantova è nota a molti essenzialmente per due luoghi: Palazzo Ducale e Palazzo Te. Forse anche voi ci siete stati in visita con la scuola (a noi è capitato così) per poi pensare che, oltre questi, non ci sia molto altro da vedere in città. Ma quello che abbiamo scoperto vi farà ricredere.

Per la nostra giornata in città abbiamo scelto come filo conduttore l’acqua perché, come scopriremo presto, è stata da sempre fondamentale per Mantova: a lei deve la sua origine, il suo splendore e la straordinaria possibilità di avere ancora oggi un centro storico integro e affascinante. Dopo un’occhiata alla mappa siamo pronti per partire!

Lasciamo l'auto nel comodo parcheggio gratuito di Campo Canoa (da cui si può raggiungere il centro a piedi, con una navetta, il servizio di bike sharing o noleggiando una trekking bike a pedalata assistita). Noi però vogliamo iniziare con una camminata nei boschi che costeggiano il Lago di Mezzo. Dalla Rocca di Sparafucile a Porta Giulia sono circa due chilometri di tranquillo sentiero adatto anche ai giorni più caldi (noi lo abbiamo percorso all'inizio di agosto). Ad accompagnarci fantastici scorci sulla città che appare sospesa sulle placide acque del lago e tutto intorno il silenzio del bosco e il volo degli aironi. Per un attimo abbiamo l’impressione di essere dei viaggiatori medioevali che si avvicinano alla città attraversando ampie foreste.

A Porta Giulia, ultimo resto delle fortificazioni rinascimentali, le indicazioni ci ricordano che potremmo continuare lungo la pista ciclabile che risale il Mincio fino a Peschiera e da lì al Brennero. Noi però attraversiamo il Ponte dei Mulini per raggiungere il centro storico. Costeggiamo per un tratto il Lago Superiore noto soprattutto per le fioriture di loto. In estate infatti è possibile scorgere in lontananza la grande isola dei fiori di loto che si estende per due ettari al centro del lago. Anche sulla riva si possono ammirare piccoli isolotti di questo fiore superbo. E' la prima volta che li vediamo e rimaniamo colpiti dalla grandezza di questi fiori oltre che dal loro candido colore.

La sensazione è un po' quella di trovarsi in Thailandia e quindi ci domandiamo: cosa ci fa una pianta tipica dell'Asia al centro della Pianura Padana? Scopriamo che il fiore di loto è arrivato in città solo nel 1921 quando Anna Maria Pellegreffi decise di introdurre questi tuberi per sfruttarne la farina. Ma poiché il fiore di loto è una pianta altamente infestante, si diffuse molto velocemente fino a diventare oggi una grande attrazione turistica nel periodo estivo. Nel resto dell'anno, invece, queste isole galleggianti di fiori spariscono sul fondo del lago e non lasciano alcuna traccia visibile in superficie.

Il sole è ormai alto in cielo e anche la passeggiata del lungolago di Mezzo all'ombra di grandi alberi ci sta regalando una piacevole sensazione di relax, ma abbiamo ancora tanti luoghi da scoprire, così, passando da Piazza Sordello, raggiungiamo Piazza delle Erbe, un tempo mercato degli ortaggi e oggi uno dei punti più affascinanti della città. Qui si trovano molti luoghi curiosi come il Palazzo della Ragione, che da settembre a febbraio 2023 ospiterà la mostra del pittore futurista Fortunato Depero, la Casa del Mercante, singolarmente decorata con terracotta, la Torre del Salaro, usata come deposito di sale fino al Seicento, e la Rotonda di San Lorenzo, secondo la tradizione costruita da Matilde di Canossa per ricordare il Santo Sepolcro.

Svetta sulla piazza l'imponente Torre dell'Orologio e non resistiamo all’idea di vedere la città dall’alto. Salendo i gradini della torre si può ascoltare il battere del tempo e osservare il meccanismo che muove il complesso sistema in grado di indicare le ore, i segni zodiacali, le "ore dei pianeti" e molto altro. Raggiunta la sommità della torre apriamo una delle finestrelle e rimaniamo a bocca aperta per questa prospettiva privilegiata sulla città.

Apriamo un'altra finestrella e si impone davanti a noi la cupola barocca della basilica di Sant'Andrea che custodisce due reliquiari con terra intrisa di sangue di Cristo. Questa bella chiesa rinascimentale realizzata da Leon Battista Alberti è la nostra prossima tappa: l'interno è maestoso ed è il risultato dell'interveto di grandi protagonisti della storia dell'arte: non solo il suo architetto ma anche Mantegna, Correggio, Giulio Romano, Juvarra, Canova.

Riprendiamo il nostro percorso dedicato all'acqua andando questa volta alla ricerca del Rio, un canale artificiale costruito attorno al Duecento che collega il Lago Superiore e quello Inferiore. Nonostante il canale sia stato in parte interrato, è ancora possibile avvistarlo mentre si inoltra tra file ininterrotte di case, palazzi e giardini e offre scorci molto pittoreschi della città perfetti per una foto ricordo. Lungo le sue sponde sorgono le Pescherie, due bei porticati realizzati da Giulio Romano che un tempo ospitavano il mercato del pesce, e le Beccherie, l'antico macello pubblico della città.

Si è fatta ora del pranzo e se volete un consiglio per rimanere in tema vi suggeriamo di ordinare il luccio in una delle tipiche osterie che potete trovare in questa parte meno turistica della città. Il luccio in salsa è una ricetta popolare mantovana molto antica dove il pesce viene bollito, insaporito da una salsa a base di capperi, vino e verdure e accompagnato con polenta. Ma come primo piatto non possiamo non assaggiare i deliziosi tortelli di zucca con burro e salvia!

Il dopo pranzo richiede un po' di relax e l’appuntamento è al molo B per una mini crociera nei Laghi di Mezzo e Inferiore fino alla Riserva Naturale della Vallazza. A bordo ci viene spiegato che i tre laghi che circondano Mantova non sono naturali ma sono stati creati grazie a un sapiente intervento ingegneristico che da oltre 900 anni garantisce la presenza di questi bacini d'acqua, fondamentali per l'agricoltura e un tempo anche per i commerci della città. Lasciandoci cullare sull'acqua ammiriamo il timpano del Duomo, il profilo del Castello di San Giorgio e le forme rinascimentali della reggia gonzaghesca con il cortile della cavallerizza e le logge di Isabella d'Este. Scorgiamo anche il tetto del Teatro Bibiena dove nel 1769 si esibì un giovanissimo Mozart nel suo primo concerto in Italia.

Lasciamo la città e attraversiamo la Diga Masetti per immetterci nella Valle del Mincio. Ad accoglierci è una distesa di castagne d'acqua, una pianta acquatica oggi sconosciuta ma che durante l'ultima guerra ha rappresentato la principale fonte di sostentamento per moltissime famiglie. Sui rami a pelo d'acqua notiamo anche un gran numero di cormorani appollaiati ad asciugarsi le penne dopo una battuta di pesca. Passata circa mezz'ora di navigazione raggiungiamo la nostra meta, ovvero l'isola dei fiori di loto. Nonostante sia teoricamente il periodo migliore per vederli, i fiori non sono così numerosi come ci aspettavamo. Ci viene detto che quest'anno, a causa del grande caldo, la stagione di fioritura è stata anticipata di quasi due mesi rispetto al normale periodo di luglio-agosto. L'emozione di vedere queste grandi isole galleggianti è comunque molto intensa e ne conserviamo il ricordo mentre torniamo al molo.

Scesi dalla barca attraversiamo il centro per l'ultima nostra tappa in città: Palazzo Te. Non poteva mancare nel nostro tour dedicato all'acqua perché, anche se noi oggi lo vediamo immerso nei prati, un tempo era circondato dal quarto lago di Mantova. Il nome del palazzo non ha nulla a che vedere con la nota bevanda ma è l'abbreviazione di Tejeto, che indicava l'isola sulla quale venne edificato nel Cinquecento da Giulio Romano. Le 10 sale affrescate sono un elogio alla bellezza ma l'emozione più grande la proviamo all'interno della famosa Sala dei Giganti, dove ci sembra di prendere parte alla battaglia tra i Giganti che tentano di salire all'Olimpo.

Nello splendido giardino di Palazzo Te si conclude il  nostro tour a Mantova ma ci riproponiamo di tornare presto in questa bella città per partecipare a uno dei molti eventi che vengono organizzati tutto l'anno. Dalla musica all'enogastronomia, dalla letteratura all'arte il calendario è molto fitto e vi rimandiamo alla pagina ufficiale per trovare quello che più fa per voi.