L’invito a Quistello, nell’Oltrepò mantovano ci ha incuriositi. Non eravamo mai stati in questa zona, un lembo di pianura situato nella punta più a ovest della Lombardia, lontano da grandi città e flussi turistici, e l’idea di incontrare persone locali ci è sembrato subito il modo migliore per esplorarlo.
La giornata è perfetta: un sole tiepido di novembre illumina il paesaggio, regalando un senso di calma e quiete. Intorno a noi, campi coltivati si alternano a canali e golene, mentre il Po e il Secchia scorrono lenti, abbracciando il paese. Ci siamo immersi subito nel ritmo lento della campagna mantovana, pronti a scoprire qualcosa di speciale.
Dalla terra alla tavola: la zucca Capèl da Pret
La nostra avventura inizia in un luogo che sembra uscito da una fiaba: l’Azienda Agricola Calciolari, una piccola realtà familiare guidata con passione da Lorenzo e suo figlio Leonardo. Qui abbiamo scoperto una delle regine della cucina locale: la zucca Capèl da Pret che prende il nome dalla sua particolarissima forma di cappello del prete (quello di Don Camillo, hai presente?)
Lo sguardo fiero e l’entusiasmo di Lorenzo ci hanno subito contagiati: parla della sua zucca come di una “bottiglia d’annata” e ci racconta di come la sua famiglia abbia tramandato i segreti per la coltivazione di questo prodotto totalmente autoctono. Ma Lorenzo ha fatto qualcosa in più, in 30 anni di lavoro e sperimentazione ha saputo perfezionare tutte le fasi di produzione fino ad arrivare all’eccellenza, certificata anche dal marchio DE.CO.
La stagionatura è il tocco finale, che permette al prodotto di essere gustato in tutta la sua prelibatezza e Lorenzo, come un vero sommelier, sa riconoscere con lo sguardo e l’olfatto quando è il momento giusto.
Il tempo della visita è volato e insieme a Lorenzo e alla sua famiglia, circondati da casse piene di zucche, ci si sente a casa. Così accettiamo con piacere un aperitivo per assaggiare la zucca cruda appena tagliata e la zucca cotta al forno con rosmarino, un sapore avvolgente e genuino che trasmette tutto l’amore e la cura per questa terra.
Un brindisi speciale: il Lambrusco Mantovano
Dopo la zucca, è arrivato il turno del vino. Ci rechiamo alla Cantina Sociale di Quistello, un edificio storico in parte risistemato per accogliere gli ospiti in occasione di degustazioni ed eventi culturali di altro livello. Il presidente della cantina, Luciano Bulgarelli ci accoglie con calore e una tavola imbandita: per scoprire i sapori del territorio, dice, non si può stare in piedi ed avere fretta! Così ci accomodiamo pronti a scoprire il buono di questa terra.
Non ci era mai capitato di fare un viaggio così affascinante nell’enogastronomia di un territorio: Luciano è un ottimo narratore e accompagna ogni piatto con un vino capace di esaltarne i sapori: Lambrusco Mantovano, Lambrusco di Quistello, lo spumante Armonia e il moscato Dolce del Vicariato.
Ogni sorso rivela una storia: il terreno ricco di sali minerali, il microclima degli argini e la cura nella vinificazione, ma anche la storia di oltre 100 soci della cooperativa e del lavoro costante per raggiungere l’eccellenza e farla conoscere anche oltre i confini nazionali.
Terminiamo con la tradizionale sbrisolona e la torta di tagliatelle corredate da delle vere e proprie chicche: il Vin Cot, un mosto cotto di antica tradizione locale e il cocktail Quistello un delizioso e inaspettato mix di moscato dolce e grappa della cantina. Sì, perché il segreto del successo della cantina sta proprio qui: coniugare tradizioni antiche con il gusto moderno perché il patrimonio di saperi e sapori si trasmetta alle nuove generazioni e possa essere veicolo di sviluppo.
Prima di salutarci facciamo un tour nel cuore produttivo della cantina, dove nascono oltre 18 etichette diverse e 500.000 bottiglie all’anno e visitiamo il vigneto didattico, segno di un’attenzione non solo alla cura del territorio ma anche al sociale.
Un artista e il suo borgo: il Museo diffuso Gorni
Il nostro viaggio si è concluso con una scoperta inaspettata: il Museo diffuso Gorni, un omaggio a Giuseppe Gorni, artista del Novecento che ha saputo catturare l’anima rurale mantovana attraverso arte e architettura.
In compagnia di Marco Bui, giovane e appassionato presidente del museo, ci immergiamo nel racconto di un artista unico, che ha trasformato Nuvolato in una vera e propria galleria a cielo aperto. Passeggiando per le vie del borgo, ammiriamo i suoi graffiti, le case costruite dall’artista e entriamo nel cuore del museo ospitato nel bell’edificio delle scuole, progettato anch’esso da Gorni. Qui scopriamo xilografie, disegni e dipinti, realizzati durante anni difficili, come quelli della prigionia. Colpiscono le sue Georgiche, scene poetiche che raccontano il ciclo della vita contadina, e i taccuini, dove ha immortalato momenti quotidiani e volti di persone del paese.
Ma è nella scultura che Gorni ha espresso tutta la sua forza: dai materiali semplici come terracotta e gesso fino al bronzo, le sue opere trasmettono emozioni profonde. Ritratti familiari, scene rurali, ma anche turbamenti personali e trasformazioni sociali delle terre mantovane trovano forma in creazioni intense e vibranti. Siamo colpiti dalla forza di queste opere e dalla loro capacità di parlarci non solo dell’artista ma anche dell’essenza della sua terra.
La nostra giornata è giunta al termine e non poteva esserci conclusione migliore. Con le prime luci della sera salutiamo questo angolo di pianura che si è rivelato uno scrigno di storie, sapori e arte dove tradizioni ed eccellenze si intrecciano grazie all’amore e alla dedizione di chi abita queste terre.
Quistello vi aspetta!
Non ci resta che invitarvi a visitare Quistello e le sue terre. Noi lo abbiamo visitato in novembre, ma ci siamo immaginati la bellezza della primavera e dell’autunno: i colori intensi dei campi, i profumi della campagna e il ritmo lento della vita di paese. E non vediamo l’ora di tornare, magari in bicicletta, seguendo i nuovi percorsi ciclabili che collegano i punti più suggestivi.
Informazioni utili per la visita:
Azienda Agricola Calciolari (con punto vendita)
Cantina Sociale Quistello (con wine shop e possibilità di visite guidate)
Museo diffuso Giuseppe Gorni (con visite guidate)