Negli anni ’80 un gruppo di volontari del Cai di Meda e di altre associazioni locali decisero di attivarsi per far scoprire e valorizzare la bellezza dei boschi attorno alla loro città. Nacque così l’idea di creare un nuovo sentiero che unisse Meda al lago di Montorfano, alle porte di Como. Il Me-Mo, nome formato dalle iniziali dei due comuni, con i suoi 25km attraversa il Parco delle Groane e della Brughiera Briantea tra colline, boschi, vallette e corsi d’acqua e permette di esplorare una zona della Brianza inaspettata e insolita. Il tracciato, poco impegnativo e adatto a tutti, è percorribile sia a piedi che in mountain bike e a piedi lo si percorre in circa 6 ore e mezza.

In questo articolo presentiamo i punti salienti del percorso, invitandovi a percorre questo sentiero. A questo link è possibile scaricare la mappa dettagliata, mentre qui è disponibile un bel video che presenta con immagini e interviste la ricchezza di questo itinerario.

 

Meda e i suoi edifici storici

Su Piazza Vittorio Veneto affacciano alcuni degli edifici più importanti di Meda. Il più famoso è la Chiesa di San Vittore che si eleva al termine di una scalinata scenografica e ospita opere di Bernardino Luini e altri artisti lombardi. Dal cancello della chiesa si può raggiungere – quando è aperta al pubblico – Villa Antona Traversi, l’antico monastero di San Vittore trasformato in villa gentilizia da Leopoldo Pollack. Sulla piazza si affacciano anche il Santuario del Santo Crocifisso e accanto la Ca’ Rustica che nel corso dei secoli è stata scuderia, cascina e filanda. Sulla facciata di vicolo Santa Maria è collocata una lapide che ricorda l’incontro tra Ludovico il Moro, Beatrice d’Este e l’imperatore Massimiliano d’Asburgo nel 1496.

La Zoca dei Pirutit

A poca distanza dal centro di Meda, superato il Pian delle Monache appartenuto un tempo alle monache del monastero di San Vittore, si trova la Zoca di Pirutit. Si tratta di un’antica cava abbandonata che oggi è un tranquillo laghetto artificiale immerso nella vegetazione. Il nome “pirutit” è il termine dialettale per indicare i piccoli oggetti in argilla che venivano prodotti nelle fornaci della zona.

I ponticelli di Cabiate

A Cabiate si incontrano una serie di ponticelli molto suggestivi. Il primo è il ponte degli anemoni che scavalca il torrente Valletta. Si chiama così perché in questa zona nel mese di marzo gli anemoni  danno vita a un tappeto colorato spettacolare. Successivamente si passa sul ponte della Marca, costruito nel Bosco della Marca. Infine, si trovano il Ponte degli Alpini, lungo circa 15 metri e costituito da tre campate, e il Ponte di San Francesco, il più recente in quanto costruito nel 1992. Tutti questi ponti sono realizzati utilizzando il legno di questo bosco, tagliato in luna giusta per prevenire i danni da tarli, scortecciato e catramato.

I laghetti della Mordina

Su una delle alture attorno a Mariano Comense si trovano i due laghetti della Mordina di cui solo quello più grande è visibile. Furono realizzati agli inizia dell’Ottocento per lo svago della famiglia e per la raccolta dell’acqua per l’irrigazione dei campi. E’ possibile fare una piacevole passeggiata sulle sponde del lago più grande dove si trovano anche panchine e tavoli per pic nic e a maggio è possibile vedere alcuni esemplari di ninfee in fiore.

Il torrente Terrò

Il Torrente Terrò è un breve corso d’acqua che si getta nel Seveso. Nel tratto interessato dal Sentiero Me-Mo la portata è piuttosto scarsa a dimostrazione di quanto sia limitata la presenza di acqua in questa zona della Brianza. Proprio per questo motivo, qui non si sono mai sviluppate le coltivazioni estensive ma attività alternative come la lavorazione dell’argilla o del legno, entrambi materie prime da sempre abbondanti. A queste, si è affianca nei secoli la coltivazione dei gelsi per l’allevamento del baco da seta tanto che ancora oggi queste piante dalle forme molto riconoscibili si presentano ancora in lunghi filari in mezzo ai campi.

La chiesa di Sant’Adriano

Isolata e quasi nascosta, questa chiesetta di origini preromaniche e poi adattata allo stile romanico è una vera perla della zona. Il piccolo oratorio era di proprietà delle monache del monastero di San Vittore a Meda. L’interno della chiesetta, nella sua semplicità, custodisce affreschi di grande interesse sia dal punto di vista qualitativo che da quello iconografico con soluzioni originali.

Il Lago di Montorfano

Il Lago di Montorfano è il più piccolo dei laghi briantei e deve il suo nome alla presenza di una piccola altura separata del resto delle montagne delle Prealpi e per questo denominata Monte Orfano. E’ possibile compiere l’intero periplo del lago e anche salire sulla cima del Monte Orfano con una semplice camminata. Le sponde sono ricoperte da boschi e canneti e pertanto questo bacino si presenta ancora oggi come un luogo molto tranquillo e immerso nella natura.

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